Elenco blog personale

mercoledì 27 agosto 2014

In attesa della riforma ...


In attesa dei contenuti veri della riforma promessa dal governo, un paio di interventi significativi.
Condivido appieno il primo della collega Maria Pia Velladiano.
Credo infatti che quella degli insegnanti sia la questione decisiva e che occorra, soprattutto, restituire fiducia e motivazione a chi (e costituisce la stragrande maggioranza!) svolge con impegno, passione e professionalità il proprio difficile lavoro e scoraggiare chi, invece, questo lavoro proprio non è capace di farlo e non vuole farlo. Soprattutto credo che occorra premiare il lavoro d'aula, quello frontale e quotidiano che costituisce davvero la qualità dell'insegnante.
Non è sicuramente facile valutare il lavoro dei docenti e ci sono molte e diverse scuole di pensiero ed esperienze in proposito. Vedremo come vorrà affrontare la questione del merito il governo e, poi, quali saranno le risposte e le proposte delle organizzazioni sindacali e professionali.
Segnalo anche il secondo intervento, sulla questione dei supplenti: si tratta di una puntata della trasmissione di Radio3 Fahrenheit.
Non ci saranno più supplenti? Ma, sopratutto, la cosa sarà indolore?


domenica 24 agosto 2014

Cara mamma …



Per una curiosa coincidenza in queste ultime settimane si è parlato molto in rete della sindrome di Down.

Nei primi giorni di agosto ha fatto scalpore la decisione del Consiglio superiore per l’audiovisivo francese di censurare quei canali televisivi che avevano messo in onda del filmato Dear future mom realizzato dall’associazione Coordown. Si tratta di un video, realizzato nell’ambito di una campagna internazionale sul diritto alla felicità e al benessere delle persone con sindrome di Down, nel corso del quale attori e attrici con sindrome di Down da tutta Europa rassicurano una futura mamma e le spiegano che anche suo figlio potrà vivere una vita felice, come la loro. Benché diffuso a titolo gratuito, non può essere guardato come un messaggio d’interesse generale. Indirizzandosi a una futura madre, sembra avere una finalità ambigua e può non suscitare un’adesione spontanea e consensuale; la messa in onda del filmato è ritenuta sconveniente perché disturba le coscienze delle donne che nel rispetto della legge hanno fatto scelte diverse di vita personale. Questa la motivazione del Consiglio superiore per l’audiovisivo francese.

Proprio qualche giorno prima era stata diffusa la notizia di una coppia australiana che avendo pagato una ventunenne thailandese per diventare "mamma in affitto" ed avendo la donna partorito due gemelli, uno dei quali affetto dalla sindrome di Down, aveva deciso di riportare con sé in Australia solo la bambina sana, lasciando in Thailandia il gemello.
E infine, l’intervento del biologo britannico Richard Dawkins che su Twitter, ai dubbi di una donna, in attesa di un bimbo Down ha risposto: “Partorire un Down è immorale. Abortisci e riprova”.

Dawkins non è nuovo ad affermazioni discutibili e, indubbiamente, i 140 caratteri di Twitter non sono forse lo strumento migliore per discutere temi etici così importanti. Non è un caso, perciò, che lo scienziato inglese abbia sentito il bisogno di scusarsi e di precisare le proprie posizioni.

Indubbiamente la questione è molto complessa e coinvolge molti temi etici tra i quali quelli connessi con l’aborto e con le convinzioni e le scelte personali. Su questi temi credo che occorra rispettare le decisioni – sempre sofferte e difficili – delle persone coinvolte. Non c’è niente di meglio, come segno di rispetto, che il tacere e il non giudicare.

Io vorrei solo sottolineare un aspetto che coinvolge direttamente il mondo della scuola.

Si legge, infatti, nel sito del Coordown: “Il benessere di un figlio con sindrome di Down dipende anche dall’inclusione nella società e dalla possibilità di esercitare i propri diritti: una scuola di qualità, il giusto numero di ore di sostegno, i necessari interventi riabilitativi precoci, l’opportunità di trovare un lavoro, come chiunque altro”.


La scuola, in altri termini, è un importante fattore di qualità per una persona Down. Può veramente fare molto. E credo che i bellissimi ragazzi che sono presenti nel video abbiano incontrato una scuola davvero inclusiva che li aiutati a crescere.

sabato 23 agosto 2014

L'ultima rivoluzione dei robot

Un interessante articolo sul sito di Repubblica.it ci mostra le ultime conquiste nel campo della robotica.



L'articolo sembra pervaso di ottimismo. Sembra scontato che l'utilizzo massiccio dei robot a casa, in ufficio (e a scuola...) ci cambierà la vita in meglio.
Ma è proprio così?
Io ho provato un brivido nella schiena nel vedere la vecchietta assistita da un robot (che sembra, tra l'altro, molto simile a quello pensato da Sheldon Cooper in una puntata di The Big Bang Theory) e il cane portato a spasso da un drone.

Quest'estate ho letto il libro di Sherry Turkle "Insieme ma soli". Tutta la prima parte è proprio dedicata a come potremmo cambiare in un ambiente pervaso di robot che sono in grado di interagire con noi.
Le conclusioni dell'autrice fanno molto riflettere. Potete trovare una sintesi delle sue idee e preoccupazioni in questo suo intervento.



Mentre ci aspettiamo più dalla tecnologia ci aspettiamo sempre meno dagli altri...
Forse che i docenti saranno sostituiti a breve dai robot?




martedì 19 agosto 2014

Insegnare ai propri figli: l'homeschooling come scelta

La puntata di Fahrenheit del 14 agosto ha trattato un’interessante questione: cos’è l’educazione parentale? Quali ragioni possono spingere dei genitori a non mandare i propri figli in una scuola ma educarli a casa propria?
La trasmissione è molto interessante e cerca di presentare le ragioni di chi condivide questa scelta radicale (più diffusa di quanto non si pensi) e di chi, invece, la critica.
Tra i partecipanti alla trasmissione c’era anche Dario Ianes al quale, credo, sia stato dato troppo poco spazio (due soli interventi, il secondo dei quali anche un po’ tagliato dal conduttore). Peccato perché era il maggiore esperto di problemi educativi tra i presenti.
Cerco di dire la mia sulla questione. Ci sono due aspetti che mi hanno molto colpito nella discussione.
Il primo è la sfiducia nella scuola. Non nella scuola statale, si badi bene, quanto nella scuola in genere. Questi genitori dicono di aver cercato una scuola che rispondesse al proprio modello educativo e di non averla trovata e, per questa ragione, hanno preferito educare loro i propri figli avendo così la garanzia di farli crescere nel rispetto dei propri valori.
Il secondo aspetto riguarda, invece, il fatto che dei genitori si ritengano in grado di svolgere adeguatamente un lavoro (quello del docente) che richiede delle competenze, dei saperi, dei percorsi di formazione. Sembra quasi che basti la fede in alcuni valori educativi ed un po’ di buon senso per insegnare le lettura, la scrittura, la matematica, la storia, le scienze, la geografia, ecc.
Trovo preoccupanti entrambi gli aspetti. Il primo sembra una forma di integralismo che rifiuta il confronto con la diversità e si chiude piuttosto all’interno di un modello monolitico e che ha il suo maggiore difetto nel privare il bambino di importanti esperienze di socializzazione.  Nel secondo vedo poi una profonda svalutazione del sapere dei docenti: ognuno può improvvisarsi docente. Non credo che qualcuno potrebbe affermare con la stessa tranquillità di poter curare da solo i propri figli malati! Purtroppo è molto diffusa, nel senso comune, questa scarsa considerazione delle competenze psicologiche, pedagogiche, comunicative, relazionali, metodologiche, tecnologiche, culturali richieste dalla professione docente.
Credo che sia nostro compito, invece, valorizzarle al massimo.





Fahrenheit del 14 agosto 2014

Insegnare ai propri figli, l'homeschooling come scelta