tag:blogger.com,1999:blog-1487400661540745895.post7647542813479020929..comments2021-01-10T09:11:27.127-08:00Comments on Cose di scuola: Qualche dimenticanza della buona scuolaetdorazhttp://www.blogger.com/profile/16591594123567405272noreply@blogger.comBlogger1125tag:blogger.com,1999:blog-1487400661540745895.post-17975326534808009482014-11-02T11:30:17.676-08:002014-11-02T11:30:17.676-08:00Per “seguire il filo di ciò che non c’è” nella Buo...Per “seguire il filo di ciò che non c’è” nella Buona Scuola, come ribadisce il titolo dell’articolo di Fiorella Farinelli sopra segnalato, riflettevo sull’assenza nel documento dell’italiano. <br />Nel quarto capitolo (“Ripensare ciò che si impara a scuola”) si parla dell’insegnamento della musica, della storia dell’arte, dello sport, delle lingue straniere, delle nuove tecnologie, dell’economia. Non una parola sull’italiano, forse disciplina troppo scontata, ma che nella scuola di oggi deve fare lo sforzo di coniugare conoscenze indispensabili, come la grammatica, l’affinamento delle abilità di base (ascoltare, parlare, leggere e scrivere), con le suggestioni che arrivano dalla società e che devono assolutamente stimolare il docente ad attualizzare i contenuti da proporre ad alunni sempre più distratti e disinteressati.<br />Proprio per questo e per altro ancora nella Buona Scuola era necessario uno sguardo attento a una disciplina ricca, forse troppo ricca e non sempre di facile inquadramento, ma che sicuramente è parte di “ciò che si impara a scuola”.<br />Per riflettere sul ruolo dell’insegnante nella scuola di oggi, consiglio la lettura del libro di Massimo Recalcati “L’ora di lezione” (Einaudi) che ho letto con piacere e da cui traggo questa frase: “Un insegnamento degno di questo nome non inquadra, non uniforma, non produce scolari, ma sa animare il desiderio di sapere.”<br />Anonymoushttps://www.blogger.com/profile/12501449835112770672noreply@blogger.com