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mercoledì 14 gennaio 2015

Bambini trasformati in boia

(immagine da www.corriere.it)

L’ultimo filmato pubblico di Hitler lo mostra, pochi giorni prima della sua morte, davanti al bunker della Cancelleria dove era rinchiuso da tempo, accerchiato dalle truppe russe impegnate nell’assalto a Berlino. Si tratta di un filmato tragico: tra le macerie, su di uno sfondo grigio, lo si vede passare in rassegna un reparto di soldati tra i quali spiccano dei ragazzini in divisa che lui decora complimentandosi per il loro valore militare. È un’immagine tristissima che non può non turbare chi si occupa di infanzia e di formazione: incitare un bambino alla guerra, all’odio per il nemico, all’omicidio, violentarne i sentimenti e la ragione, pubblicizzarne come esempio da seguire l’immagine come combattente rappresenta il fondo della barbarie raggiunta da un regime totalitario sanguinario come quello nazista.
Credevo di non dover più vedere cose simili.
Mi sbagliavo. Già da molti anni siamo informati dell’esistenza di bambini soldati presso alcuni regimi sanguinari nel continente africano e in numerosi filmati ne abbiamo visti anche alcuni, in altri paesi impegnati in drammatici conflitti, marciare in divisa ed addestrarsi all’uso delle armi.
Mai prima d’ora, però, li avevamo visti uccidere a sangue freddo, come purtroppo è accaduto in questi giorni nei filmati messi in rete dai criminali che hanno armato le loro mani.
Credo che questo sia uno dei delitti più gravi che si possa commettere nei confronti dell’infanzia che, come al solito, paga il prezzo maggiore di quello che le accade attorno. Di fronte a tale orrore non possiamo rimanere impassibili ma dovremmo alzare la nostra voce perché ciò non si ripeta più.
Colpisce, su questo episodio, la reazione dei media che non gli dedicano a mio parere un rilievo adeguato.

Mi sorge, poi, spontaneo, un interrogativo: se non ci fosse stata la possibilità di diffondere in rete il filmato dell’esecuzione, la  stessa sarebbe avvenuta? È evidente che si tratta di un rito messo in scena con una forte finalità propagandistica: lo si sarebbe allestito ugualmente se non si fosse potuto pubblicizzarlo in questo modo così pervasivo? Forse che le persone uccise e i bambini trasformati in assassini sono tutti vittime anche di un uso perverso della rete?

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