Prendersi cura
Ho visto, in uno dei tanti
servizi che le televisioni dedicano ai medici impegnati in prima linea negli
ospedali a combattere il Covid-19, l’intervista ad un dottore che rifletteva, piangendo,
sul fatto che le persone contagiate muoiono da sole, senza il conforto di una
persona cara, di uno sguardo amico, anche della visione della faccia di uno
sconosciuto, coperta dalla mascherina. Singhiozzava per la pena che questo fatto
gli procurava, non tanto per la frustrazione di non essere riuscito a salvare
la persona.
La cosa mi ha molto colpito.
Oggi ho ascoltato un audio di UmbertoGalimberti e, credo, di aver capito meglio sia perché quell'episodio mi aveva
tanto colpito sia il motivo del pianto del dottore.
Galimberti distingue il
preoccuparsi dal prendersi cura.
La preoccupazione è un intervento
tecnico: individuo la terapia più adatta al tuo caso, somministro i farmaci,
controllo gli effetti degli interventi, verifico la tua guarigione, ecc.
Il prendersi cura è invece parlare
con te, comprenderti, costruire una relazione significativa.
Un buon medico è quello capace sia
di preoccuparsi sia di prendersi cura del malato. Quel medico era un ottimo
medico e piangeva perché questo maledetto virus ci impedisce anche di prenderci
cura dei morenti.
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