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martedì 9 settembre 2014
Una nuova proposta di legge sull'inclusione
Questi, in sintesi, i punti
salienti della proposta così come presentati in un articolo di “Redattore Sociale”.
Presa in carico del progetto di
inclusione da parte di tutti i docenti curricolari. Questo obiettivo, che fa da
sfondo all’intera proposta,è da realizzarsi “attraverso una partecipazione
corresponsabile alla predisposizione, all’attuazione e alla verifica del Piano
Educativo Individualizzato” e “l’obbligo di formazione iniziale ed in servizio
per i dirigenti e per i docenti sugli aspetti pedagogico-didattici ed
organizzativi, dell'inclusione scolastica”. Nell’articolo 1 si prevede anche la
“garanzia della somministrazione di farmaci in orario scolastico agli alunni
per i quali l'autorità sanitaria ne prescriva le modalità” e “l’individuazione
dei livelli essenziali delle prestazioni scolastiche, sanitarie e sociali
necessarie a realizzare l’inclusione scolastica”. Gli stessi obiettivi e
principi vano estesi agli alunni con Bisogni educativi speciali (Bes)
Comitato interministeriale. Si
prevede l’istituzione, presso la presidenza del Consiglio dei ministri, senza
oneri aggiuntivi per il bilancio dello Stato, del Comitato dei ministri per
l'indirizzo e la guida strategica in materia di tutela dei diritti delle
persone con disabilità. di un Comitato interministeriale, “che sovrintenda alle
scelte delle politiche generali sull’inclusione sociale e quindi pure scolastica
delle persone con disabilità”.
Una laurea per il sostegno. Sono
istituiti “quattro distinti ruoli per il sostegno didattico, rispettivamente
per la scuola dell’infanzia, per la scuola primaria, per la scuola secondaria
di primo grado, per la scuola secondaria di secondo grado”. Inoltre, “per la
formazione dei docenti specializzati per il sostegno educativo e didattico sono
istituiti i corsi di laurea in pedagogia e didattica speciale”.
Formazione dei docenti. Ampio
spazio è dedicato all’articolazione del percorso formativo, sia iniziale che in
servizio, destinato ai docenti di sostegno ma anche curriculari. Oltre ai
percorsi specifici per i docenti che affiancheranno gli aluni disabili,
infatti, anche “la formazione iniziale dei docenti di scuola dell’infanzia e
primaria e di scuola secondaria di primo e secondo grado deve obbligatoriamente
prevedere almeno 30 crediti formativi universitari vertenti sugli aspetti della
didattica per l’inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con altri bisogni
educativi speciali, come condizione necessaria per l’abilitazione
all’insegnamento”. Alla stesura del Piano didattico personalizzato per gli
alunni disabili e con bisogni speciali, sono inoltre tenuti a partecipare
“all’inizio di ogni anno scolastico, prima dell’avvio delle lezioni, tutti i
docenti delle classi cui sono iscritti alunni con bisogni educativi speciali
certificati”.
Continuità didattica. E’ questa
un’atra rivendicazione storica della Fish e delle associazioni che ne fanno
parte, contenuta nell’articolo 6 della proposta: “i docenti con incarico a
tempo determinato, in classi non terminali, sottoscrivono un contratto di
lavoro biennale nella stessa sede, ferma restando la disponibilità della
stessa. I docenti specializzati per il sostegno con contratto a tempo
indeterminato seguono gli alunni loro affidati per l’intero ciclo scolastico
dai medesimi frequentato, fatti salvi i criteri regolamentari e procedurali per
la mobilità del personale”.
Diagnosi e certificazioni.
Importanti novità sono inoltre previste per quanto riguarda la certificazione
della disabilità e le procedure burocratiche ad essa connesse: la proposta va
nella direzione della semplificazione, per cui, in sintesi, “la certificazione
di disabilità a fini scolastici dovrà essere prodotta con unica visita per le
certificazioni medico-legali ad altri fini”. Dal punto di vista tecnico, “la
diagnosi funzionale ed il profilo dinamico funzionale vengono sostituiti dal
Profilo di funzionamento alla cui formulazione parteciperanno non solo gli
operatori dell’Asl ma anche le famiglie ed un docente della scuola di
appartenenza dell’alunno”.
Raccolta dati. Altra richiesta
storica della Fish, ribadita nell’articolo 8 della proposta, è la “creazione di
un sistema di rilevazione dei dati che consenta in tempi reali di conoscere tra
l’altro l’andamento del numero di alunni con disabilità, dei docenti per il
sostegno didattico, il numero di assistenti per l’autonomia e la comunicazione,
il numero di alunni nelle loro classi e quello degli stessi alunni con
disabilità nelle classi”.
Organico di rete. Per quanto
riguarda il numero dei docenti di sostegno, finora ritenuto insufficiente a
rispondere ai bisogni, “si prevede, l’adeguamento dell’organico di diritto,
così da giungere, nell’arco di un triennio, ad una dotazione organica pari al
numero dei posti di sostegno (110.000) complessivamente attivati nell'anno
scolastico 2013/2014. Il numero di posti, attualmente assegnati a singoli
alunni, confluiranno nell’organico di rete e saranno assegnati in misura
proporzionale alle necessità evidenziate nelle rilevazioni effettuate tramite
il Piano Annuale per l’Inclusività”.
Conciliazione. Infine, allo scopo
di frenare l’attuale incremento dei ricorsi in tribunale per l’aumento delle
ore di sostegno, si introduce “l’obbligo di un tentativo di conciliazione da
esperirsi prima di agire in giudizio; sono fissati termini brevissimi onde
evitare ritardi nell’acquisizione di un maggior numero di ore rispetto a quelle
originariamente assegnate siano esse di sostegno didattico siano esse di
assistenza”
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