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venerdì 31 ottobre 2014

Libriamoci

Qualche riflessione in margine dell’iniziativa “Libriamoci” alla quale abbiamo partecipato con tutte le nostre scuole primarie e secondarie. Il dettaglio lo troverete sul nostro profilo Facebook. Ci è sembrato importante sfruttare quest’occasione perché il tema della lettura costituisce uno degli assi portanti del nostro Piano dell’Offerta Formativa: abbiamo delle bellissime e fornitissime biblioteche curate amorevolmente dai docenti, biblioteche che sono pensate per essere un luogo in cui sperimentare davvero il piacere della lettura.

Vorrei iniziare le mie riflessioni da un articolo di Rosa Tiziana Bruno, comparso sulla rivista on-line Education 2.0. L’articolo, dal titolo “Pane e libri: il progresso viene dalla lettura” è significativo perché compare su di una rivista che si occupa prevalentemente di metodologie didattiche innovative e di nuove tecnologie. Il tema di fondo dell’articolo è che la lettura è un’ottima ginnastica del cervello. Mi si consenta una lunga citazione:

“Da sempre si discute dei grandi benefici della lettura, ma è davvero indispensabile leggere?  In fondo, diciamolo, nessuno è mai morto per mancanza di lettura anche perché i libri non si mangiano. Si vive benissimo senza, al massimo, per curiosità, si può provare a sfogliare un romanzo di tanto in tanto. Uno all’anno è più che sufficiente. Meglio sviluppare abilità digitali, dedicarsi all’apprendimento di un mestiere, spendere tempo a imparare cose pratiche e concrete.
È così che sembrano pensarla gli Italiani, da quanto ci rivelano le statistiche. Siamo un popolo che legge pochissimo. Eppure, voci autorevoli sostengono che la lettura sia un’attività fondamentale per crescere e per affermarsi nella vita. 
[…] gli studiosi di neuroscienze ribadiscono: Niente lettura, niente successo. 
A loro si uniscono gli esperti di marketing, i biologi, gli psicologi, i pediatri, i sociologi. Insomma, dal mondo accademico sembra sollevarsi una voce unanime: leggere fa bene. Qualcuno propone perfino che la lettura diventi una vera e propria disciplina da approfondire tra i banchi di scuola. Si sta esagerando? 
Per capirlo proviamo a scoprire cosa succede alla nostra mente e alla nostra personalità quando leggiamo. Pare che durante la lettura il cervello si concentri per 500 millisecondi su ogni parola, al fine di recuperare il nostro sapere relativo a quel termine. Un impulso raggiunge la corteccia e attiva tantissimi neuroni. In pratica le parole sono come gli oggetti, però mentre un oggetto viene percepito nella sua entità, le parole vengono invece elaborate come simboli collegati a un’idea. Ma non è tutto: in pochi millisecondi la parola viene valutata anche sul piano emotivo. L’emozione contribuisce a stimolare i processi di comprensione e questo spiega le ragioni per cui un romanzo, una fiaba, un racconto, hanno una resa potente sulla percezione.  Chi legge elabora interpretazioni e prova emozioni connesse a quel che legge e la lettura diventa ginnastica per il cervello, in grado di accrescerne la potenza. Inoltre, leggendo conosciamo anche le aspettative di progresso dell’umanità e la lettura diventa, così, l’esperienza determinante per la formazione della civiltà e per la conoscenza della realtà sociale.
Recentemente, i neurobiologi dell’Università di Stanford hanno accertato che leggere migliora lo sviluppo cognitivo. Al contempo, il neuroscienziato Gregory Berns ha dimostrato che la lettura provoca effetti duraturi nelle regioni del cervello responsabili del linguaggio, della creatività e delle rappresentazioni sensoriali. Una buona lettura, dunque, non solo riesce a stimolare il pensiero, ma può indurre perfino cambiamenti biologici positivi. 
Gli studiosi però avvertono: i cambiamenti non avvengano semplicemente leggendo i libri, tutto dipende da come si legge. La lettura disordinata, ad esempio, carica il cervello d’informazioni difficili da codificare. Solo il saper leggere influisce sulla reattività del cervello. 
Bisogna dunque imparare a leggere in modo corretto per trarne utilità, altrimenti si rischia di diventare più simili a una macchina che ad un essere Umano, come ripeteva Garcìa Lorca.  Appare evidente che se per tutti noi è necessario mangiare, è altrettanto indispensabile leggere.”

Non si può, leggendo queste pagine, fare a meno di pensare al bellissimo libro di Maryanne Wolf, Proust e il calamaro, testo forse di non sempre agevole lettura ma che illustra in maniera splendida come il leggere non sia un’attitudine naturale dell’uomo, ma una sua invenzione, forse la più geniale. La lettura può essere appresa solo grazie all’innata plasticità del nostro cervello - afferma Maryanne Wolf - ma appena una persona impara a leggere, il suo cervello cambia per sempre, sia fisiologicamente sia intellettualmenteNon saper leggere o leggere poco e male, dunque, non ci priva solo di un accesso fondamentale al sapere ma anche di una importante possibilità di sviluppo neuronale e cognitivo.

Per questo è importante che i bambini e i ragazzi leggano, che leggano tanto e bene, che coltivino il piacere e il gusto della lettura. La scuola, perciò, non può non avere tra le sue finalità educative fondamentali quella dell’educazione alla lettura. Cerchiamo di ricordarcene ogni tanto, fronteggiando quel “colonialismo coloniale” che vede il progresso e l’innovazione solo nelle nuove tecnologie digitali.


3 commenti:

  1. Luci soffuse, una lanterna, un leggio e una voce profonda che legge.
    Questa l’esperienza di LIBRIDINE che hanno fatto alcuni alunni della Mezzanotte.
    Ascoltare una voce può riconciliare anche i più riluttanti con la lettura e con quel piacere di parole che incantano.
    “È stato bello, professoressa!” una semplice frase di un alunno al rientro in aula mi ha ripagato di tutti gli sforzi organizzativi: capire dai suoi occhi di aver colpito nel segno e forse instillato una goccia della curiosità per i libri di cui parlava Shakespeare in un dialogo dell’Amleto.
    Polonio: “Monsignore, posso sapere che state leggendo?”
    Amleto: “Parole, parole, parole”

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    1. Un bell'articolo di Gramellini su Libriamoci e sul piacere di sentir leggere:
      http://www.lastampa.it/2014/10/29/cultura/opinioni/buongiorno/libriamoci-WX4G5LtNd15IEdTrBuzHgP/pagina.html

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  2. Grazie per il bell'intervento. Colgo l'occasione per segnalare questo link di Fahrenheit su Libriamoci:
    http://www.radio3.rai.it/dl/radio3/programmi/puntata/ContentItem-c8a5722f-1d48-4587-936d-5aaa84fa42e1.html

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