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domenica 22 marzo 2020

Due messaggi per la scuola in tempo di didattica a distanza


Trovo su vita.it due importanti contributi sul fare scuola in questi momenti.

Il primo è di Daniela Lucangeli.


"Gli insegnanti smettano di trattare gli alunni come contenitori vuoti da riempire con schede, compiti, messaggi e materiali fino tarda sera. Anziché affannarsi e consumarsi nella ricerca di piattaforme e slide dagli effetti strabilianti, tornino a concentrarsi sulla loro funzione primaria che è quella di aiutare, sostenere e accompagnare i bambini e i ragazzi nel loro percorso di sviluppo personale, infondendo loro curiosità verso le cose della vita e fiducia nelle proprie capacità. [...]
In questi giorni i ragazzi hanno una paura tremenda, sono smarriti, in ansia, hanno perso i contatti con il loro gruppo, la loro routine è stavolta. Quello di cui hanno più urgenza è di essere sostenuti e rassicurati, non ulteriormente angosciati e terrorizzati dalla paura di rimanere indietro, che il computer non funzioni, che la connessione salti, che il compito non arrivi per tempo".

Il secondo è di Dario Ianes.

Il sostegno ai tempi del Coronavirus: tre consigli per includere anche a distanza

"Con le scuole chiuse è partita un’ampia serie di iniziative di didattica online, che però creano forti difficoltà a chi ha una disabilità e certamente pone un tema di disuguaglianze per tutta un’altra fascia di alunni. Due sono i fronti, in questo momento. Da un lato scuola inclusiva significa scuola per tutti, anche per gruppi vulnerabili, gli immigrati, gli alunni con DSA ecc: lì si crea una accentuazione evidente della disuguaglianza. Sul versante disabilità in senso stretto abbiamo invece il tema di che sostegno riusciamo a dare a questi alunni, ricordando che “integrazione” non è solo imparare cose ma è anche relazioni."

Due contributi che ci aiutano a non dimenticare la dimensione educativa che è comunque sottesa ad ogni attività didattica di insegnamento / apprendimento, anche di quelle a distanza.
Le difficoltà, la fretta, le preoccupazioni non ce la devono far perdere.





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