Recuperare il tempo perduto altrove
Franco Lorenzoni (Piantiamo
semi con i nostri figli - Repubblica del 17 marzo 2020) ci ha regalato
qualche giorno fa delle sue preziose proposte a genitori ed educatori per
questi momenti difficili che stiamo vivendo.
Questo incredibile mese di marzo,
nonostante le preoccupazioni e difficoltà che avviliscono tanti, offre a
genitori e figli una straordinaria rottura di abitudini, che apre a domande,
possibilità e relazioni inedite.
Le sue proposte sono centrate sulla riscoperta
del valore e del significato del tempo.
È comprensibile l’ansia di insegnanti e
dirigenti, che vorrebbero arrivare ai propri allievi anche a distanza, per
paura che qualche conoscenza faticosamente costruita si disperda al vento. Ma
per i bambini della scuola primaria, forse, più che sperimentare piattaforme
strutturate di educazione a distanza, dovremmo tentare di offrire qualche
proposta che aiuti a rendere questo strano tempo esperienza da esplorare e
fonte di conoscenza.
Ora che la pericolosa velocità di
diffusione di un virus costringe tutti a frenare e rallentare ogni cosa, perché
non indagare questa nuova dimensione del tempo in cui tutti ci troviamo a
vivere, facendone stimolo di dialogo aperto, desiderio e conoscenza da
sperimentare insieme.
[Perché allora, tra genitori e
insegnanti, non ci scambiamo suggerimenti sensati per indagare il tempo e il
suo senso, giovandoci dell’odierno straniamento? «Il tempo è come il vento —
notò anni fa una bambina in terza elementare —. È trasparente e non si vede».
«Però quando sei vecchio sì che te ne accorgi che è passato», aggiunse ironico
un compagno.
Concentriamoci allora e non perdiamo
l’occasione di questo improvviso rallentamento. Ma non possiamo riappropriarci
del tempo senza riappropriarci della nostra memoria. E dunque, nei giorni che
trascorriamo in casa, dovremmo osare spegnere per qualche ora la quantità
impressionante di memorie esterne che circondano le nostre vite di adulti e di
bambini e provare a fare a meno di quella intermittenza dell’attenzione
reciproca, che è una delle fonti di maggior sofferenza per i più piccoli.
Ogni volta che mi capita di incontrare i
genitori in occasione delle socializzazioni di Natale mi viene sempre da dire
loro: approfittate delle vacanze dei prossimi giorni per cercare di stare più
tempo possibile con i vostri figli. Ne hanno bisogno loro e ne avete bisogno
voi. Purtroppo la vita “normale” che conduciamo ci sta rubando sempre di più il
tempo per fare le cose più preziose, come stare con i propri cari. Il tempo
oggi è sempre più prezioso, perché ne abbiamo sempre meno a disposizione. Ce lo
ruba il lavoro, ce lo rubano l’ansia e lo stress.
Adesso il coronavirus ce ne restituisce
tanto: ci sta costringendo a fare una pausa, una lunga pausa. Non credo che
sarà facile approfittarne. Le preoccupazioni sono tante e noi non siamo più
abituati a gestire le relazioni con tempi lunghi e distesi.
Cerchiamo di farlo, però, nelle
relazioni con i nostri cari e anche nell’attività di didattica a distanza.
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